Per isolamento termico si intende il sistema che riduce il passaggio del flusso termico fra due ambienti con temperature differenti.
La legge 10/91 stabilisce le norme in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.
In quanto principalmente gestori di sistemi energetici ci soffermeremo a parlare di isolamento termico delle tubazioni che trasportano fluidi (acqua calda, acqua fredda, acqua refrigerante, vapore, olio diatermico, ecc.). In questo caso il termine più corretto è coibentazione termica.
Per ottenere le migliori condizioni di coibentazione è importante conoscere:
Stabilito questo si individuano:
La componente che determina una coibentazione termica ottimale, oltre al materiale coibente, è lo spessore dello stesso.
La già citata legge 10/91 stabilisce lo spessore minimo da applicare per un isolamento ottimale ma altre volte l’esperienza acquisita ci porta ad apportare delle modifiche migliorative per ottenere il miglior compromesso fra costi e benefici.
Fondamentale per un perfetto isolamento degli impianti è che il materiale utilizzato abbia una bassa conducibilità termica (lambda).
Più il valore di conducibilità termica è basso, migliore è il potere isolante del materiale stesso ovvero il materiale con più basso valore / lambda possiede la più elevata resistenza alla trasmissione di energia, quindi le migliori prestazioni di isolamento termico.
Con riferimento alla reazione al fuoco, ai vari materiali sono assegnate le classi europee.
I materiali che vengono usati nel nostro campo sono di classe A o E.
La nostra esperienza ci porta a consigliare l’impiego del polistirolo fino alla temperatura del fluido inferiore a 80 °C, coppelle in lana minerale fino a 350 °C e feltri speciali per temperature superiori.
Le principali protezioni esterne del materiale coibente sono:
Visto la sempre maggior importanza della coibentazione è ormai indispensabile affidare la realizzazione della coibentazione a specialisti del settore.